Nati a Verona nel marzo del 1997 dal sodalizio artistico tra il bassista e cantante Enrico Tedeschi ed il batterista Matteo Micheloni, i Lulù Elettrica suonano per più di due anni come quartetto (con Edoardo Zenti e Giulio Sandri alle chitarre); le prime composizioni, in bilico tra un rock melodico riflessivo e bordate di hard-noise, sono ispirate dallo stile di band come CSI e Marlene Kuntz, gruppi simbolo della scena alternativa italiana. Nei primi giorni del 2000 la band diventa un terzetto, con l’ingresso di Alessio Comerlati a sostituire entrambi i precedenti chitarristi. Lo stile del gruppo è ormai fuori dagli schemi classici di catalogazione di un genere; i pezzi riflettono stati d’animo, emozioni e confusioni, i testi si muovono sul filo di un ermetismo poetico ispirato e sofferto; le musiche spaziano nell’ambito di un rock-noise-pop bizzarro, venato a tratti da richiami al rock ‘70 dei Led Zeppelin, ma non dimentico della lezione sinfonico-rumorista di certi Sonic Youth. Dal settembre 2002 i Lulù Elettrica si avvalgono della preziosa collaborazione di Gabriele Giuliani, chitarrista militante nel gruppo veronese Regina Mab; il nuovo acquisto permette al gruppo di ampliare ulteriormente i confini delle proprie sperimentazioni, aggiungendo spessore alle composizioni e irrobustendo ulteriormente i già energici live set. il primo album dei Lulù Elettrica esce nel dicembre del 2000; registrato in due giorni a Modena al Blu Velvet Studio Recording di Alberto Solieri, autoprodotto e stampato in 500 copie (esaurite nell’arco di un anno), l’album raccoglie nei nove brani in esso contenuti sia il vecchio stile che la ‘new wave’ compositiva, rappresentando il sunto delle esperienze fino a lì compiute dal gruppo. Una costante attività live consente al gruppo di farsi conoscere ed apprezzare prima su tutto il territorio di Verona e provincia, poi in giro per l’Italia grazie a varie date tra Brescia, Vicenza, Modena, Milano, Mantova, Lecco, il nord in generale e Toscana. Nel maggio del 2002 i Lulù Elettrica tornano nel modenese da Alberto Solieri per il secondo lavoro in studio; stavolta si tratta di un ep, tre pezzi sperimentali carichi di atmosfere intimiste e personali attraversati da scariche di elettricità convulsa. Ad impreziosire il lavoro, la copertina: è tratta da “RosaSpina”, un quadro di Andy dei Bluvertigo che ha deciso di dare in dono ai Lulù Elettrica il suo disegno dopo averli ascoltati. Nel gennaio 2003 ”La Pianura” viene selezionato da Radio Rai 1 e trasmesso all’interno del programma Demo. Nel marzo dello stesso anno i Lulù Elettrica firmano un contratto di produzione artistica di due anni con la Blu Velvet di Alberto Solieri. Questo porta alla registrazione del singolo “Quasi intimità”, contenente anche una versione riarrangiata di “La pianura”. Il singolo viene presentato a Verona in collaborazione con MusicAlive, progetto di valorizzazione della musica emergente. I Lulù fanno parte della compilation “MusicaAlive#Uno”; le recensioni mettono in risalto soprattutto il loro brano, utilizzato più volte come singolo programmato dalle radio che parlano di MusicAlive. Il singolo “Quasi intimità” viene presentato dal vivo in tutta Italia, esaurendo ben presto le 500 copie stampate. In previsione, l’idea di pubblicare il nuovo cd, primo full-lenght dopo “Prima che venga sera”. Le cose con Blu Velvet non funzionano e Lulù Elettrica decidono di rescindere il contratto… Di lì a pochi giorni si fa avanti Manzanilla che propone ai Lulù la pubblicazione del nuovo album. I Lulù Elettrica tornano in studio e realizzano in poco più di un mese il nuovo “Venti rose porpora”, in gestazione da più di un anno. In totale sono dodici canzoni che rappresentano in pieno il nuovo stile dei Lulù Elettrica, in bilico tra rock, noise, raffinato pop e testi a cavallo tra poesia e racconto. Il cd viene stampato in 1000 copie. Lulù Elettrica lo presentano dal vivo a partire da maggio, con una serie di date nel veronese, vicentino e bresciano, per spostarsi a giugno verso il centro Italia. Oltre a Lulù Elettrica, Ciascun componente porta avanti una propria storia artistica; in particolare, Gabriele Giuliani è chitarrista tra i più rinomati della scena musicale veronese. È membro fondatore e chitarrista dei Regina Mab; nel 2004 ha vinto il premio “Miglior Musicista” al contest Pojan On The Rock, il concorso musicale più importante di Verona, cui hanno partecipato 32 band selezionate tra oltre 200 iscritte da tutta Italia. Enrico Tedeschi è sicuramente il più attivo, su più fronti. Florido scrittore di poesia, nel 2004 ha partecipato al progetto del circolo culturale Malacarne, una raccolta di racconti di scrittori emergenti, al fianco di Emidio Clementi e Paolo Nori. Il libro è edito da Aliberti Editore e distribuito dal gruppo RCS Rizzoli, uscito in tutte le librerie italiane nel settembre 2004. Il libro viene presentato in varie librerie d'Italia con letture dei racconti e accompagnamento musicale. Enrico Tedeschi e Bob Meanza (piano Rhodes) sono i musicisti del tour, accompagnando in qualche occasione anche Emidio Clementi. Successivamente nasce da qui il progetto elettronico 73s dei due.

Formazione
Enrico Tedeschi: basso, voce
Matteo Micheloni: batteria
Alessio Comerlati: chitarra
Gabriele Giuliani: chitarra

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